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Guida ai genitori per un uso corretto dei media digitali.
Il XXI secolo è l’era della digitalizzazione. La tecnologia e i media digitali ci permettono di svagarci, rimanere in contatto con i nostri cari e incontrare persone con i nostri stessi interessi. Un uso eccessivo, però, comporta delle conseguenze negative. I bambini in particolare possono sviluppare problemi di attenzione, concentrazione e sviluppo del pensiero critico. Di conseguenza, è fondamentale che i genitori promuovano un utilizzo consapevole della tecnologia. Fissare delle regole insieme ai tuoi figli e offrire alternative offline è la via da seguire.
Il bello della tecnologia
Bisogna ammetterlo: i media digitali hanno arricchito il mondo con infinite possibilità di svagarsi e distrarsi. App, videogiochi, social network e piattaforme streaming sono oggi tra i passatempi più amati dai giovani. Ma la tecnologia è molto più che semplice divertimento.
I media digitali possono, infatti, contribuire a sviluppare alcune competenze fondamentali come la coordinazione visuo-motoria, la creatività e la capacità di multitasking (ovvero saper fare più cose contemporaneamente). Inoltre, permettono di rimanere in contatto con amici e conoscenti anche a distanza. E non possiamo dimenticare come offrano la possibilità di scoprire nuove idee e punti di vista. I social network in particolare permettono di diffondere messaggi positivi e di tolleranza. Sono il luogo in cui si ritrovano comunità solitamente marginalizzate e in cui conoscere persone con le nostre stesse passioni.
Quindi, se la tecnologia ha così tanti aspetti positivi, come mai c’è una crescente preoccupazione nei suoi riguardi?
La tecnologia è un mezzo, e in quanto tale non è né buona né cattiva. Quello che può renderla pericolosa è l’uso che se ne fa, che spesso diventa abuso.
I rischi della tecnologia
Gli effetti sul cervello
Per capire quali sono i rischi legati all’uso della tecnologia bisogna aprire una parentesi su come funziona il nostro cervello.
Esistono due reti cerebrali importanti:
- L’executive control network (o sistema esecutivo):
Si occupa di indirizzare pensieri e comportamenti verso uno specifico obiettivo. E’ fondamentale, quindi, per mantenere l’attenzione su qualcosa di esterno a noi. Esempi sono leggere un libro o ascoltare una lezione; - La default mode network (o sistema di default):
Si attiva quando il cervello è a riposo. In questi momenti in cui la mente è libera abbiamo idee, ispirazioni e sviluppiamo la percezione di noi stessi. E’ ciò che ci succede quando laviamo i piatti o facciamo una passeggiata. Sono attività fisiche che non richiedono uno sforzo mentale.
In alcuni casi queste due reti lavorano simultaneamente. Un esempio è quando scriviamo: mentre l’executive control network è impegnata nell’azione di battere sulla tastiera, la default mode network è libera di spaziare e di pensare ai prossimi concetti da scrivere.
Ma arriviamo adesso al punto: che cosa succede al nostro cervello quando usiamo i prodotti tecnologici?
I social network, videogame e gli stimoli digitali impegnano il 100% della nostra attenzione. Quindi, mentre la executive control network è al lavoro, la default mode network è completamente disattivata. Questo vuol dire che non abbiamo più spazio mentale da riservare all’immaginazione e alla creatività. E ciò può portare a delle conseguenze importanti.
Le conseguenze dell’abuso di tecnologia
Nell’età della fanciullezza la capacità di mantenere l’attenzione è molto bassa. I bambini si distraggono facilmente perché sono attirati da tutto quello che li circonda. I media digitali sono particolarmente affascinanti. Proviamo a paragonare un libro per bambini e un gioco sul tablet. Nel primo caso, le azioni che il bambino può fare sono toccare, sfogliare, leggere. Ma con il tablet può fare molto di più. Immagini caleidoscopiche, video, suoni, touchscreen… sono tutti elementi che catturano l’attenzione. Un solo strumento può essere usato in mille modi diversi.
La tecnologia, inoltre, permette di fare più cose contemporaneamente. Mentre stai guardando Netflix, puoi chattare con gli amici su WhatsApp, scrollare video su TikTok o giocare con un’app sul telefono. Fin da piccoli, i bambini imparano ad essere multitasking. Ciò può portare a uno scarso controllo della executive control network. I ragazzi si abituano a passare repentinamente da un’attività all’altra. Il risultato è che perdono la capacità di rimanere concentrati su una cosa sola.
Infine, la tecnologia permette una gratificazione istantanea. Nelle generazioni precedenti la conoscenza veniva ampliata tramite l’esperienza e l’esplorazione. Oggi, per trovare quello di cui abbiamo bisogno, basta una connessione Internet. Insomma, con un click troviamo tutte le informazioni che ci servono. La conseguenza è che i bambini non sviluppano il pensiero critico perché non sono abituati a dover ragionare per giungere a una conclusione.
Attenzione, però.
Questo non vuol dire che la tecnologia sia un male. La tecnologia è uno strumento fondamentale per competere e avere successo nel mondo moderno. Quello che bisogna fare è promuovere un uso consapevole.
Ed è qua che entrano in gioco i genitori.
Come gestire tuo figlio e la tecnologia
Dare il buon esempio
I bambini sono come delle spugne: assorbono tutto quello che c’è intorno a loro. Fino alla pre-adolescenza i ragazzi imitano in particolare il comportamenti dei genitori. E’ importante, quindi, che mamma e papà sappiano limitare il proprio uso personale dei media. Se i bambini vedono i genitori continuamente sul cellulare o al computer impareranno che non c’è niente di sbagliato nel passare la giornata davanti a uno schermo.
Inoltre, i dispositivi digitali sono spesso utilizzati dai genitori come shut up toys. Quando si vuole far calmare un bambino, soprattutto in luoghi pubblici, lo si fa dandogli in mano un telefono o un tablet. Questa, però, è una pratica diseducativa in quanto il bambino non sviluppa il proprio autocontrollo. Il risultato è che cresce abituato ad utilizzare la tecnologia per calmarsi. E poi non è più in grado di farne a meno.
Bisogna fissare alcune regole.
Cosa evitare
Quando si parla di nuovi media, ci sono tre comportamenti che bisogna assolutamente evitare:
- Vietare l’uso delle tecnologie
Questa pratica è molto nociva. In primo luogo, si impedisce ai ragazzi di utilizzare degli strumenti che nella nostra società sono diventati fondamentali. In secondo luogo, si dà inizio a una lotta di potere. Il genitore pretende di controllare le azioni dei figli e i ragazzi si ribellano per avere una propria autonomia; - Essere troppo permissivi
L’atteggiamento contrario, permettere un uso senza regole, è altrettanto pericoloso. Il genitore si de-responsabilizza e non insegna ai ragazzi come comportarsi. E’ sintomo di indifferenza e mancanza di comunicazione; - Controllare di nascosto
Spiare le attività dei propri figli online significa non avere un dialogo sincero con loro. Una relazione basata su sotterfugi non è sana. E se i ragazzi scoprono di essere controllati di nascosto si sentono traditi.
Le buone pratiche
La cosa migliore da fare è adottare un atteggiamento responsabilizzante. Questo significa parlare con i propri figli e decidere insieme alcune regole per assicurare un uso consapevole. Compito dei genitori è informarsi sui prodotti digitali in circolazione e assicurarsi che siano adatti ai propri figli. Bisogna spiegare ai ragazzi quali sono i rischi che possono incontrare online e come fare a proteggersi. Particolare importanza deve essere data al tema della diffusione di informazioni personali.
La tecnologia può rivelarsi un momento in cui genitori e bambini passano dei momenti significativi insieme. Guardare un film, giocare a un videogioco, scrollare la home di TikTok con loro è un’opportunità per rafforzare il legame. In più c’è il vantaggio di vedere con quali contenuti entrano in contatto.
Abbiamo spiegato le conseguenze del passare troppo tempo con i media digitali. Diventa di conseguenza fondamentale imporre alcune regole. Limitare il tempo di uso della tecnologia, però, può rivelarsi un’operazione complessa. Un’idea potrebbe essere decidere insieme un numero massimo di ore da passare sul tablet. Oltre a ciò si possono istituire dei momenti in cui tutta la famiglia non è connessa, per esempio la sera o nel week end. E’ importante proporre attività alternative offline, come fare sport, leggere un libro o cucinare una ricetta insieme.
Se i ragazzi si sentono responsabilizzati, saranno più motivati ad un uso consapevole della tecnologia.
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Fonti:
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Balbinot, Toffol, Tamburlini, “Tecnologie digitali e bambini: un’indagine sui loro utilizzo nei primi anni di vita”, Medico e Bambino (2016)
http://www.natiperleggere.it/wp/wp-content/uploads/2018/09/Balbinot-Tamburlini-MB-Genitori-e-Tecnologie-digitali-2016.pdf
Purcell, Rainie, Heaps, Buchanan, Friedrich, Jacklin, Chen, Zickuhr, “How Teens Do Research in the Digital World”, Pew Research Center’s Internet & American Life Project (2012)
https://eric.ed.gov/?id=ED537513
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https://www.nytimes.com/2010/11/21/technology/21brain.html
Scienzainrete “Crescere tra ritmi naturali e tecnologie digitali”
https://www.scienzainrete.it/articolo/crescere-tra-ritmi-naturali-e-tecnologie-digitali/elena-dalessandro/2019-11-25
Psicologhe In Rete “Genitori, figli e tecnologie: come comportarsi?”
http://www.psicologheinrete.it/genitori-e-figli/genitori-figli-tecnologie-comportarsi
Studio Dromos “Adolescenti, genitori e tecnologia”
https://www.studiodromos.it/adolescenti-genitori-e-tecnologia/
Serena Costa, psicologa dell’infanzia “Genitori e tecnologie: quale atteggiamento con i vostri figli?”
https://www.serenacosta.it/altro/genitori-e-nuove-tecnologiequale-atteggiamento-con-i-vostri-figli.html
Neuroscientifically Challenged “Know your brain: default mode network”
https://www.neuroscientificallychallenged.com/blog/know-your-brain-default-mode-network#:~:text=What%20is%20the%20default%20mode%20network%20and%20what%20does%20it%20do%3F&text=Thus%2C%20the%20default%20mode%20network,in%20any%20specific%20mental%20exercise.
Shen, Welton, Lyon, McCorkindale, Sutherland, Burnham, Fripp, Martins, Grieve, “Structural core of the executive control network: A high angular resolution diffusion MRI study”, Heart Research Institute (2019)
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31765057/