Lezione frontale vs creative learning

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La scuola tradizionale è ormai superata, oggi c’è bisogno di fare esperienza.

L’era moderna è dominata dalla tecnologia e dall’esperienza. La scuola tradizionale, però, non è più in grado di preparare i ragazzi al futuro che li aspetta. La lezione frontale ha bisogno di un cambiamento. I ragazzi spesso si annoiano ascoltando i professori parlare per ore e ore. E in più, memorizzano nozioni teoriche che saranno poco utili nel loro futuro. E’ ora di passare a un approccio più moderno: il creative learning. Solo tramite l’esperienza pratica i ragazzi saranno davvero pronti ad entrare nel mondo adulto.

“L’esperienza è il solo insegnante in cui possiamo confidare”

Leonardo Da Vinci

Il fallimento della lezione frontale

Il mondo del ventunesimo secolo è sempre più tecnologico. La digitalizzazione ha cambiato e migliorato molti ambiti, da quello della salute alle realtà aziendali. Ma per quanto riguarda la scuola siamo rimasti indietro. In Italia la didattica tradizionale è ancora fondata sui vecchi modelli, ormai decisamente superati. Andiamo a vedere perché.

Il ruolo passivo dell’alunno

La didattica tradizionale si basa soprattutto sulla lezione frontale. E’ una tipologia familiare a tutti: il professore spiega la lezione e gli alunni ascoltano prendendo appunti. Lo studente, però, ha un ruolo passivo. L’unico momento in cui si mette alla prova è durante verifiche e interrogazioni. Ma il problema è che la cosa importante è saper ripetere ciò che viene insegnato. Gli esercizi proposti di rado si possono applicare nel mondo reale. Il risultato è che l’unica competenza che i ragazzi apprendono è crearsi un metodo di studio. Insomma, i ragazzi di oggi finiscono la scuola che sanno molte cose… ma non sanno fare quasi niente!

La lezione frontale ha un altro grande problema: richiede molta capacità di attenzione. Secondo recenti studi, la massima capacità di attenzione si registra intorno ai 18/26 anni e ha una durata massima di 45 minuti. Quindi, siamo davvero così sorpresi che a scuola i ragazzi non riescano a stare attenti per 6/8 ore? È scientificamente impossibile! Non possiamo quindi stupirci se gli studenti sono spesso demotivati e non hanno voglia di studiare. Ascoltare qualcuno per molto tempo diventa un’attività monotona e ripetitiva che offre pochi elementi di svago. Tutto l’entusiasmo e la curiosità d’imparare si spengono velocemente.

La divisione in materie

Oltre alla lezione frontale, ci sono altri difetti che rendono la scuola come la conosciamo oggi ormai superata. La didattica tradizionale, infatti, tende a favorire alcune materie rispetto ad altre. In particolare, è noto come matematica e italiano vengano considerate le più importanti. Vi sono dedicate più ore, iniziative e risorse, mentre le altre discipline (come arte, storia, geografia, scienze, tecnologia) sono considerate meno essenziali. Questa divisione gerarchica dei saperi, però, ha delle conseguenze negative. I ragazzi imparano che ogni disciplina è fine a sé stessa e assimilano una visione del mondo unitaria e limitante. Che cosa vuol dire? In concreto, spesso hanno difficoltà a collegare le differenti materie e ad applicarle insieme per risolvere un problema.

Il sapere non basta

Ma il limite principale della scuola tradizionale è che è basata sull’insegnamento del sapere e non del saper fare. Basta pensarci un attimo. Quante volte hai sentito i tuoi figli dire: “Ma questo a cosa mi servirà nella vita?”. Anche loro si rendono conto che studiare a memoria non serve a nulla. Quello che conta davvero è essere capaci.
Secondo diverse ricerche, quando i ragazzi entrano nel mondo adulto hanno molta difficoltà ad inserirsi nel posto di lavoro. In particolare, non sono in grado di analizzare un problema e trovarvi una soluzione. Questo perché il contesto di lavoro è dinamico e vario. Quindi, per poter avere successo, bisogna saper attingere ai diversi punti di vista e conoscenze acquisite.

I ragazzi mancano di competenze pratiche, e la scuola tradizionale ne è responsabile.

L’importanza delle competenze

L’epoca che stiamo vivendo è dominata dal valore dell’esperienza. Per questo motivo, la scuola ha il dovere di insegnare ai ragazzi ad essere competenti e capaci. E ciò vuol dire rivoluzionare il metodo educativo. Bisogna dare importanza alle competenze. Ma che cosa sono?

Con la parola “competenza” si intende la capacità di sfruttare le proprie risorse personali, sociali, psicologiche e professionali in modo unitario per svolgere un compito. Fondamentali per la crescita e il benessere sociale degli studenti sono le competenze trasversali. Esse attingono alle conoscenze acquisite nelle varie materie scolastiche e le uniscono per poter risolvere un problema. I ragazzi hanno oggi più che mai bisogno di acquisire queste competenze interdisciplinari per poter migliorare la propria performance in base alla situazione in cui si ritrovano. Essere uno studente competente, e un futuro membro attivo della società, significa:

  • Saper riconoscere correttamente le caratteristiche dell’ambiente di lavoro e del compito da svolgere;
  • Sapersi relazionare abilmente con le persone, il contesto e la situazione in cui ci si trova usando le proprie capacità interpersonali, sociali e comunicative;
  • Saper fronteggiare il compito e l’ambiente tramite lo sviluppo di soluzioni creative e capacità di problem-solving.

Quindi, come può la scuola insegnare ai ragazzi a sviluppare le proprie competenze? Tramite l’approccio del creative learning.

Creative learning

Lezione online in stile creative learning. Imparare a usare software tramite computer
A lezione con i corsi di Young Makers School

L’approccio creative learning (in italiano “apprendimento creativo”) si basa sull’idea che lo studente apprende in modo migliore attraverso l’esperienza e la creatività. Secondo il “cono dell’apprendimento” ideato dal pedagogista Edgar Dale, la simulazione di scenari reali permette agli studenti di assimilare il 90% di quello che imparano. L’azione assume un valore fondamentale, soprattutto in età infantile, quando è necessario stimolare nei bambini la capacità di pensiero.

Imparare facendo ha diversi vantaggi che oggi lo rendono fondamentale per lo sviluppo dei ragazzi. Ecco quelli principali:

  • Lo studente partecipa attivamente alla lezione
    In questo modo si mette in gioco ed entra direttamente in contatto con l’ambiente e gli strumenti a disposizione. Inoltre, essendo direttamente coinvolto, l’alunno è molto più attento a ciò che sta facendo. Il risultato è un maggiore entusiasmo per lo studio. Toccare con mano un progetto e partecipare alla sua realizzazione fa sentire i ragazzi soddisfatti ed entusiasti. Inoltre, utilizzare la propria immaginazione e creatività rende la lezione più vivace e divertente;
  • Esperienza significa competenza
    A differenza della lezione frontale, il creative learning non insegna concetti teorici. Al contrario, sviluppa le capacità dei ragazzi, che saranno facilmente in grado di metterle in pratica nella vita quotidiana e nel lavoro. Imparare facendo vuol dire acquisire le competenze necessarie a fronteggiare i problemi reali;
  • Tutte le materie sono importanti
    Diversi punti di vista provenienti da diverse materie vengono integrati l’uno all’altro. In questo modo gli studenti hanno tutti gli strumenti necessari per comprendere e risolvere problemi complessi. L’educazione interdisciplinare permette ai ragazzi di avere una comprensione più profonda di ciò che stanno facendo. Trovare una soluzione diventa, quindi, più facile.

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Creative learning usando la tecnologia

L’innovazione tecnologica moderna ha aumentato in modo esponenziale la possibilità di imparare tramite la creazione di contenuti. Utilizzando il computer oggi si possono creare veri e propri laboratori virtuali dove mettersi in gioco e fare pratica. In questo modo i ragazzi hanno la possibilità di sentirsi dei piccoli inventori grazie a software che permettono di dare vita a qualcosa di concreto.

La Young Makers School non si limita ad insegnare come usare software per stampa 3D o coding di videogiochi. Al contrario, il nostro approccio di creative learning spronerà i ragazzi a:

  • dar vita alla propria creatività
  • potenziare i processi logico-deduttivi
  • apprendere ad autogestirsi e organizzarsi 
  • incrementare le capacità di problem-solving 
  • vedere in tempo reale il risultato concreto delle lezioni attraverso gli oggetti che andiamo a creare.

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Fonti:

International Experiential School:
https://www.ieschool.eu/il-fallimento-del-metodo-scuola-tradizionale/

Università di Pisa – Materiale per esame di Pedagogia:
https://www.unipi.it/index.php/offerta/item/download/3298_762be0cb4078ae28a2e8e76094380ba8

Francesca Maiorana, pedagogista e Dottore di ricerca in Pedagogia Speciale e Didattica:
https://www.liceoeconomicosociale.it/wp-content/uploads/2013/04/APPRENDIMENTO-DISCIPLINARE-E-TRASVERSALE-Documenti.pdf

Esperienza di didattica interdisciplinare dell’Istituto Comprensivo di Manciano e Capalbio:
https://www.orizzontescuola.it/linsegnamento-interdisciplinare-e-il-curriculo-sperimentale-nellistituto-comprensivo-di-manciano-e-capalbio/

Officine Didattiche – Percorso formativo sulle competenze, Bereguardo 5 e 6 Aprile 2018
https://www.icbereguardo.edu.it/wp-content/uploads/2018/05/rid%20PAVIA%205%20%20e%206%20aprile%202018%20COMPETENZE%20LATTES.pdf

Creative Learning Method:
http://www.metodoclm.eu/Cose-il-Creative-Learning-Method.aspx

Areté Formazione (MIUR):
https://aretepiattaforma.it/news/257/Learning-creative-learning-un-percorso-da-realizzare-con-i-propri-allievi-per-stimolare-l-apprendimento-creativo