E se togliessimo i voti a scuola?

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I tempi sono cambiati: servono meno voti e più esperienze.

La scuola è il luogo in cui i tuoi figli si preparano al mondo adulto. La valutazione con i voti, però, non sembra essere è in grado di dargli il supporto necessario. Un semplice numero, infatti, non basta per fargli capire le abilità che hanno acquisito e cosa hanno bisogno di migliorare. Inoltre, crea un ambiente competitivo che rende l’esperienza scolastica stressante. Uno studio sperimentale di Pedagogia del Gratuito dimostra che quando i ragazzi sono esaminati con valutazioni alternative, hanno un miglioramento molto più evidente della propria performance. Ecco perché è arrivato il momento di eliminare i voti a scuola. Oggi serve una valutazione formativa in grado di supportare i ragazzi e spronarli a migliorarsi.

L'(in)utilità dei voti a scuola

Le otto competenze chiave di cittadinanza

La scuola è un’istituzione fondamentale per la crescita di ognuno di noi. Ma non è solo importante per lo sviluppo personale. Infatti, è il luogo in cui si inizia a costruire il futuro dell’intero Paese. Come recita la Raccomandazione del Parlamento Europeo, la scuola deve far sviluppare le competenze chiave di ogni individuo. Esse sono necessarie per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione lavorativa.
L’obiettivo della scuola, quindi, è quello di formare i giovani e prepararli ad affrontare con successo la vita adulta.

La valutazione scolastica diventa, di conseguenza, un modo per aiutare i ragazzi a capire in che cosa sono bravi e cosa, invece, devono perfezionare. Deve essere una guida in grado di motivarli a raggiungere il massimo e a continuare a migliorarsi.
Ma proviamo a rifletterci un attimo. Può una semplice votazione numerica supportare i tuoi figli e aiutarli a raggiungere il successo personale, sociale e lavorativo? Andiamo a definirlo insieme.

La scuola come dovere

Il percorso scolastico dovrebbe essere vissuto come una meravigliosa e continua scoperta. Ma la curiosità di imparare, l’entusiasmo di conoscere e capire i fenomeni del mondo, la voglia di mettersi in gioco e sperimentare vengono sostituiti da una corsa verso il voto. I ragazzi perdono l’entusiasmo per la conoscenza e lo studio perché sono troppo preoccupati della votazione che riceveranno. Vedere tutto il proprio impegno e la propria fatica ridotti a un semplice numero è scoraggiante. Non c’è da stupirsi se i ragazzi spesso si lamentano della scuola. Ciò che importa è il risultato e non si dà valore al percorso che ha portato ad esso. La scuola si trasforma, quindi, in un seccante dovere. Approfittare degli anni scolastici per imparare nozioni utili per il proprio futuro passa in secondo piano. Ma non finisce qua.

Si valuta il sapere, non il saper fare

Altro grande limite dei voti a scuola è il fatto che si limita a valutare le conoscenze acquisite e non le competenze. Per sua natura, il voto numerico è assoluto e sintetico. Di conseguenza, non è in grado di valutare la complessità e la pluridimensionalità delle esperienze di apprendimento, soprattutto quando sono pratiche. La competenza può essere verificata solo tramite una considerazione più ampia che coinvolge caratteristiche personali, contesto e tempi di apprendimento individuali. Pensiamo un attimo al mondo del lavoro. Quando si conclude un incarico non si riceve un voto. Al contrario si produce un risultato, che può essere positivo o negativo. In quest’ultimo caso, vengono definite delle direttive da seguire per evitare di commettere lo stesso errore.
Se la scuola è una preparazione al mondo del lavoro, perché non utilizza lo stesso metodo ma si limita a un giudizio fine a sé stesso?

Il pericolo del pregiudizio

Ma il problema principale del voto è che non viene considerato come semplice valutazione relativa a una specifica verifica o interrogazione. In qualche modo diventa la rappresentazione del valore dello studente stesso. Il voto scolastico si traduce in una misurazione delle capacità individuali.

Voti a scuola: uno studio sperimentale di Scuola del Gratuito dimostra che metodi alternativi sono più efficaci
In uno studio sperimentale di Scuola del Gratuito viene evidenziata la differente evoluzione tra alunni valutati con il voto e alunni valutati con metodi alternativi

Gli studenti sono i primi a subire l’effetto di questo giudizio numerico. I ragazzi, soprattutto i più piccoli, non hanno ancora la maturità necessaria per capire che il voto non li definisce come persone. Nel caso in cui hanno grandi difficoltà a scuola e prendono sempre voti bassi, si sentono incapaci anche in altri ambiti. Ciò potrebbe portare a difficoltà nel relazionarsi con gli altri e a una chiusura verso il mondo esterno. Anche prendere sempre voti alti può diventare problematico. L’idea di molti studenti è che una volta raggiunto il massimo si può solo peggiorare. Insomma, il rischio è che si ammazzino di studio per mantenere una media alta rinunciando a fare altre attività.

Il voto crea delle aspettative anche in famiglia. I genitori di ragazzi che vanno molto bene a scuola spesso tendono ad idealizzarli e a considerarli dei bambini prodigio. In caso contrario, invece, due sono i possibili scenari:
1. Si incolpa la scuola, incapace di comprendere le abilità dei propri figli;
2. Si incolpano i ragazzi, considerandoli degli scansafatiche o imbranati.
Tuttavia, in entrambi i casi, in famiglia si considera più importante l’ottenimento di voti alti piuttosto che la crescita umana dei propri figli.

Insomma, il voto crea un ambiente competitivo in cui i ragazzi si sentono paragonati gli uni agli altri. Questo genera un clima di pressioni e stress che rendono l’esperienza scolastica spesso pesante e abbattente.

E’ possibile eliminare i voti a scuola?

La valutazione formativa

Sostituire i voti a scuola con una valutazione formativa è il primo passo verso una scuola più innovativa

Un primo passo verso una scuola più moderna e giusta è la sostituzione del voto con una valutazione formativa. L’obiettivo non è più misurare il grado di preparazione. Ma descrivere il processo di crescita che ha portato a un determinato risultato. In questo modo lo studente non si sente più paragonato agli altri ma entra in competizione con sé stesso sentendosi motivato a continuare a migliorare il proprio livello. La valutazione formativa, infatti, tiene conto del livello dell’alunno a inizio percorso. Arrivati alla fine, si valuta la crescita avvenuta rispetto a quel livello iniziale. Andando ad evidenziare questo cambiamento si dà credito allo sforzo fatto e lo studente si sente veramente soddisfatto del proprio percorso.

La valutazione formativa permette di coltivare le potenzialità di ogni alunno, trasformandole in vere e proprie competenze per il futuro. Pensiamo alla differenza tra prendere 8 in un tema argomentativo e ricevere un commento al nostro elaborato. Sapere che siamo in grado di parlare di un determinato argomento ci fa sentire soddisfatti. Ma non solo: ci dà la certezza che in futuro saremo in grado di sostenere la nostra opinione quando, ad esempio, presentiamo un progetto in ambito lavorativo.

La scuola alternativa: Young Makers School

La società moderna è in continua evoluzione. Oggi quello che conta non è ciò che sai, ma ciò che sai fare. La scuola tradizionale non può cambiare così velocemente come la realtà, ecco perché abbiamo creato Young Makers School

La nostra didattica integrativa si basa sulle materie tecnico-scientifiche. Tramite un approccio pratico e laboratoriale insegniamo ai ragazzi competenze digitali utilissime per il futuro. In particolare, li introdurremo al mondo della stampa 3D, del taglio laser e del coding di videogiochi. L’uso di software semi-professionalizzanti li introdurrà al mondo del lavoro futuro: digitale, tecnologico e creativo.

Alla fine dei nostri corsi i tuoi figli non otterranno un voto sulla propria performance. Avranno, invece, l’opportunità di toccare con mano un oggetto che hanno creato da zero. Seguendo le videolezioni e mettendosi in gioco daranno vita a qualcosa di concreto e utilizzabile.
Crediamo fermamente che avere di fronte un oggetto realizzato da te stesso sia molto più gratificante e stimolante che ricevere una semplice votazione numerica. L’esperienza di Young Makers School li farà sentire dei piccoli inventori. Un primo passo verso un futuro brillante. 

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Fonti:

Didattica per competenze, innovazione metodologica e competenze di base
https://www.istruzione.it/piano_docenti/allegati/29-32.pdf

Rita Bortone “Aboliamo i voti?”
http://www.edscuola.eu/wordpress/wp-content/uploads/2016/07/bortone-voti.pdf

La Tecnica della Scuola “Valutazione scuola primaria: scrutini senza voti”
https://www.tecnicadellascuola.it/valutazione-scuola-primaria-scrutini-senza-voti

Monica Orma, psicologa e psicoterapeuta “Il voto scolastico è una realtà inventata che produce disastri”
https://www.psicologa-modena.com/educazione/voto-scolastico/

Internazionale “I voti e le bocciature fanno male agli studenti e alla scuola”
https://www.internazionale.it/opinione/franco-lorenzoni-2/2017/02/04/voti-bocciature-scuola

Movimento di Cooperazione Educativa “Abolizione dei voti nella scuola primaria. Finalmente ma insufficiente!”
http://www.mce-fimem.it/abolizione-dei-voti-nella-scuola-primaria-finalmente-ma-insufficiente/

Antognoni, Bolcato, Ciani, Ghinelli, Zambernardi “Valutare secondo la Pedagogia del Gratuito”
https://scuoladelgratuito.wordpress.com/valutazione-nella-pedagogia-del-gratuito/

Documento interassociativo campagna “Voti a Perdere”
https://www.fnism.it/documenti/voti_a_perdere.pdf